Lunedì, 05 Giugno 2023 08:26

Caparra confirmatoria, caparra penitenziaria e multa penitenziale

Scritto da Studio Legale Costanzo Frattamaggiore
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La Suprema Corte di Cassazione, con Ordinanza n. 3954 del 09/02/2023, ha statuito che la caparra penitenziale e la multa penitenziale non integrano, a differenza della caparra confirmatoria, un risarcimento del danno per la mancata esecuzione del contratto, bensì il corrispettivo del recesso per determinazione unilaterale.

La Cassazione, con la Sentenza n. 17715 del 25/08/2020, è tornata sulla pungente questione relativa le differenze applicative tra caparra confirmatoria e penale.

Ai sensi dell’art. 1387 c.c.: “Se al momento della conclusione del contratto [1326 ss.] una parte dà all'altra, a titolo di caparra, una somma di danaro o una quantità di altre cose fungibili, la caparra, in caso di adempimento, deve essere restituita o imputata alla prestazione dovuta.

Se la parte che ha dato la caparra è inadempiente, l'altra può recedere dal contratto, ritenendo la caparra; se inadempiente è invece la parte che l'ha ricevuta, l'altra può recedere dal contratto ed esigere il doppio della caparra.

Se però la parte che non è inadempiente preferisce domandare l'esecuzione o la risoluzione del contratto, il risarcimento del danno è regolato dalle norme generali.

La caparra confirmatoria consiste in una somma di denaro o una quantità di altre cose fungibili versata a titolo di reciproca e mutuale garanzia contro l’inadempimento nel contratto oppure come corrispettivo in caso di recesso dal contratto.

Triplice è la funzione della caparra confirmatoria: di conferma del contratto, di anticipo della prestazione e di indennizzo preventivo per l'eventuale inadempimento o per il ritardo.

La caparra, inoltre, deve essere data alla parte, se data ad un terzo, infatti, non è caparra, bensì deposito cauzionale.

La caparra penitenziale, invece, ricorre quando alla previsione del diritto di recesso si accompagna la dazione di una somma di danaro o di altra quantità di cose fungibili.

La multa penitenziale è, invece, il corrispettivo previsto per il recessoÈ doveroso precisare che le disposizioni della clausola penale si applicano alla caparra, tranne la limitazione dell'art. 1382 c.c. e la riduzione prevista dall'art. 1384 c.c.

Ciò comporta, altresì, la probabilità sempre più diffusa di confusione e/o contaminazione tra le diverse fattispecie.

Al riguardo, di recente, con Ordinanza n. 3954 del 09/02/2023, gli Ermellini sono intervenuti nuovamente per delineare le differenze.

I Giudici di Piazza Cavour, infatti, con la Ordinanza n. 3954 del 09/02/2023 hanno così enucleato il seguente principio di diritto: La caparra penitenziale - che ricorre quando alla previsione del diritto di recesso si accompagna la dazione di una somma di danaro o di altra quantità di cose fungibili - e la multa penitenziale - cioè, il corrispettivo previsto per il recesso - non integrano, a differenza della caparra confirmatoria, un risarcimento del danno per la mancata esecuzione del contratto, bensì il corrispettivo del recesso per determinazione unilaterale e l'accertamento della volontà delle parti di dar vita all'una o all'altra figura compete al giudice del merito, il cui apprezzamento è incensurabile in sede di legittimità, se sorretto da motivazione esauriente ed immune da vizi logici e giuridici”.

Emerge, ergo, che la caparra penitenziale e la multa penitenziale non integrano, a differenza della caparra confirmatoria, un risarcimento del danno per la mancata esecuzione del contratto, bensì il corrispettivo del recesso per determinazione unilaterale.

Avv. Giulio Costanzo
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